AI Continent: il piano dell’Unione Europea per guidare l’intelligenza artificiale made in Europe
Nel cuore di un’Europa che fatica ancora a tenere il passo dei colossi globali dell’innovazione, un nuovo piano strategico cerca di riaccendere la speranza nel futuro tecnologico del Vecchio Continente: AI Continent. Presentato dalla Commissione Europea nel 2025, questo progetto non è solo una dichiarazione d’intenti, ma un piano articolato, strutturato e – si spera – finanziariamente sostenibile, che mira a riportare l’Europa al centro del dibattito sull’intelligenza artificiale (IA).
Un passo oltre InvestAI: il piano AI Continent
Dopo l’annuncio, a inizio anno, dell’iniziativa InvestAI – con l’obiettivo di mobilitare ben 200 miliardi di euro in investimenti pubblici e privati nel settore dell’intelligenza artificiale – l’Europa rilancia con un piano ancora più concreto: AI Continent, ovvero l’architettura operativa con cui realizzare quell’ambizione.
Il messaggio è chiaro: l’Unione Europea non vuole più limitarsi a “regolare” l’IA, ma intende svilupparla, costruirla e distribuirla, trasformando il continente in una vera e propria fucina di innovazione algoritmica.
I pilastri del piano: infrastrutture, dati, imprese e talenti
L’ambizione di AI Continent è riassunta in cinque assi strategici:
- 13 Fabbriche e 5 Gigafactory per l’IA
Cuore pulsante del piano saranno 13 AI Factories distribuite nei Paesi membri, strutture specializzate che metteranno a disposizione delle startup, PMI, industrie e ricercatori l’accesso a infrastrutture di calcolo avanzate e supercomputer. A queste si affiancheranno 5 gigafactory europee, centri ad altissima capacità progettati per l’addestramento dei modelli di IA più complessi.Le gigafactory saranno equipaggiate con oltre 100.000 chip AI di ultima generazione, in grado di competere, almeno sulla carta, con i grandi poli tecnologici di Silicon Valley e Shenzhen.
- Triplicare la capacità dei data center
Entro il 2032, l’UE intende triplicare la capacità computazionale dei data center europei, puntando anche a renderli più sostenibili dal punto di vista energetico, con sistemi alimentati da energie rinnovabili e meccanismi avanzati di raffreddamento e riciclo dell’acqua. Un impegno che si colloca nel tentativo di coniugare innovazione e transizione ecologica. - “Apply AI”: l’IA al servizio delle imprese e del settore pubblico
L’Unione Europea vuole garantire che i benefici dell’IA non restino confinati nei laboratori. La strategia Apply AI promuoverà l’adozione capillare di soluzioni IA in settori strategici come sanità, industria manifatturiera, agricoltura, pubblica amministrazione e mobilità. Verranno forniti incentivi, supporto tecnico e accesso diretto agli strumenti sviluppati dalle AI Factories. - Formare una nuova generazione di talenti europei
Uno degli aspetti più critici per la competitività europea è la carenza di professionisti altamente qualificati nel settore dell’intelligenza artificiale. Per questo, AI Continent prevede l’avvio di una AI Skills Academy europea, programmi universitari avanzati, bootcamp specialistici e il rafforzamento della mobilità tra università, centri di ricerca e imprese. - Un nuovo approccio alla regolamentazione
L’Unione Europea ha fatto da apripista con l’AI Act, la prima legge al mondo sull’uso responsabile dell’IA, la cui piena applicazione è prevista per il 2027. Tuttavia, di fronte alle difficoltà delle imprese e al ritardo economico, la Commissione ha avviato una riflessione sulla semplificazione normativa: meno burocrazia, più supporto concreto, grazie anche all’introduzione dell’AI Act Service Desk, uno sportello unico per aiutare le aziende a orientarsi nella compliance.
Chi c’era a Bruxelles e cosa succede ora
Alla presentazione ufficiale del piano a Bruxelles, hanno partecipato 13 aziende europee, tra cui le italiane Almawave e iGenius, in prima linea nello sviluppo di tecnologie di intelligenza artificiale applicata. Si è trattato di un primo momento di confronto informale, ma già dal quarto trimestre 2025 sarà possibile partecipare alle call ufficiali per manifestare interesse nei progetti infrastrutturali.
Il modello sarà quello del partenariato pubblico-privato, con la Commissione che co-finanzierà i progetti insieme agli Stati membri ospitanti.
Europa: in ritardo, ma non fuori gioco
Nonostante l’entusiasmo e le risorse, l’Europa parte da una posizione di svantaggio. Secondo il 2024 AI Index pubblicato dalla Stanford University, gli Stati Uniti hanno prodotto 40 modelli di IA significativi in un solo anno, contro i 15 della Cina e appena 3 dell’Europa (tutti francesi). In termini di “vivacità” dell’ecosistema – un indice che include brevetti, pubblicazioni e investimenti privati – nessun Paese dell’UE figura nella top 5 mondiale.
Ma se è vero che la corsa è ancora lunga, è anche vero che nessuno vince una gara restando fermo ai blocchi di partenza. L’Europa ha le carte in regola: competenze, capacità scientifica, attenzione alla sostenibilità e una forte tradizione di tutela dei diritti.
Conclusione: tra visione e pragmatismo
AI Continent non è una bacchetta magica e difficilmente potrà da solo invertire il trend di ritardo europeo. Ma è un segnale importante, forse il primo vero tentativo sistemico dell’UE di uscire dalla trappola della regolazione senza innovazione.
La sfida ora sarà nella realizzazione concreta, nella capacità di rendere attrattivo il continente per gli investimenti e di creare collaborazioni virtuose tra pubblico e privato.
In un mondo in cui l’IA non è più solo una tecnologia, ma una leva geopolitica, AI Continent è la scommessa dell’Europa per non restare spettatrice.